Un po' di storia

Una lunga strada

Il Tennis è lo sport in cui l’avversario più temuto sei tu stesso!

Incominciamo ..

La nostra storia

Il Tennis Club Ploaghe non è nato sui campi del Comunale come li conosciamo oggi, ma sul campo di un privato che, a proprie spese, animato di una grande volontà e passione per questo sport, nel lontano 1981 realizzò un campo di Tennis in Mateco, con spogliatoi e doccia. Il Campo è stato costruito su un terreno agricolo  in località Buvera Turras, a circa 4 km dal paese, lungo la vecchia provinciale che da Ploaghe porta a Chiaramonti. Il primo corso di tennis è stato tenuto in quel campo da un bravo e generoso tennista della provincia di Cagliari che lavorava alla Centrale Elettrica di Codrongianos. In quel campo è stato affrontato il primo campionato a squadre. Le squadre ospiti guardavano con simpatia alle trasferte ploaghesi, perché una volta finite le partite, si festeggiava alla grande nella casa della fattoria adiacente.  Quindi sport ma anche socializzazione. Erano gli anni dove la nazionale Italiana di Tennis era ai vertici del circuito mondiale, culminata con la vittoria in Coppa Davis nel 1976. Erano gli anni di Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli (per ben sei volte la nazionale italiana di tennis è arrivata in finale 1960, 1961, 1977, 1979, 1980 e 1998).  

I nuovi campi

E’ stato un bel periodo, ma durato poco, perché qualche anno dopo, nel 1986, il comune di Ploaghe fece costruire due bei campi in Mateco nella posizione in cui sono ancora oggi. Con grande dispiacere e, bisogna riconoscerlo, con poca gratitudine verso il proprietario del campo, il Tennis Club si trasferì nei nuovi campi. Il suo nome è Baingio Peruzzu, anche lui come noi appassionato di Tennis e giocatore in erba. Baingio  non ci ha mai perdonato di aver lasciato quella storica struttura per i nuovi campi del comunale, ma così è andata, allora non sembrava ci fossero alternative. Il nuovo Tennis Club, a parte il rifacimento delle superfici (ora sono entrambi in Greenset, il numero due appena ristrutturato dalla nuova amministrazione comunale) , è rimasto uguale, soprattutto gli spogliatoi sono ancora quelli di allora, ormai inadeguati, fatiscenti e senza una Club House. Insomma mostrano tutti gli anni che hanno: dovrebbero essere abbattuti e realizzati su un nuovo progetto.

 

Un percorso nuovo

Ma riprendiamo la nostra storia. Con tanto entusiasmo nei nuovi campi sono stati realizzati numerosi corsi, tenuti da istruttori e maestri affermati di quel periodo, e lì sono cresciuti giocatori che ancora oggi calpestano i campi da tennis. Si partecipava regolarmente ai campionati, si sono organizzati tanti tornei e ogni anno si disputava un torneo sociale.

Col passare degli anni il Tc Ploaghe ha visto un susseguirsi di alti e bassi dal punto di vista organizzativo e dell’offerta di servizi ai cittadini. Motore dell’organizzazione negli anni sono stati gli attuali veterani del Circolo Gianni Saba, Pinuccio Cabizza e altri non più residenti a Ploaghe come Mario Masala e Ruggero Murgia. In diversi anni di gestione si è riusciti a far crescere la passione per questo sport e a consolidarla nel tempo.

La storia più recente

Se si considera questo racconto, si può affermare che il TC Ploaghe ha una lunga storia. Tuttavia, dopo un breve periodo di stanca e di abbandono,  l’anno 2005 è stato per il Tc Ploaghe una simbolica svolta concretizzata con la volontà di riorganizzare la Società, in termini di ruoli, organico e servizi offerti. 

Con un lavoro assiduo iniziato in quell’anno, l’attuale maestro della Torres Tennis Mauro Rodighiero, supportato nell’organizzazione da un gruppo di appassionati (Gavino Muggiolu junior, Giancarlo Puddu, e successivamente Gavino Muggiolu Senior e il solito Gianni Saba) è riuscito nell’impresa straordinaria di portare giovanissimi ragazzi e ragazze locali, ma non solo,  ai massimi livelli regionali della categoria, riscuotendo grandi apprezzamenti da tutti i competitori regionali.

Un albo d’oro pregevole. Risultato notevole di quegli anni è stata la promozione di ben due squadre, una maschile ed una femminile, alla SERIE C dei campionati a squadre, il massimo della competizione a squadre a livello regionale.

Purtroppo neanche questo è bastato a smuovere le amministrazioni comunali di allora nell’assistere il Circolo almeno nella manutenzione straordinaria. Ci si dibatteva in tante difficoltà: superfici dei due campi diverse (allora una era in erba sintetica ormai logora e impraticabile) , spogliatoi inadeguati, mancanza di una campo coperto. Nelle stagioni piovose e fredde i corsi per i bambini e adulti si svolgevano in una palestra a Chiaramonti. Solo recentemente si è ristrutturato il Campo n.2 , rifacendo la superficie in Green Set

Veniamo ai nostri giorni

Dopo un periodo di stallo dovuto al trasferimento alla Torres del Maestro Rodighiero, la Società è in fase di rilancio, anche attraverso il lavoro di un nuovo gruppo dirigente. Prima della pandemia due nuove Istruttrici  Federali Cinzia Masala e Assia Diletti  hanno portato avanti corsi per bambini e adulti, con l’intento di avvicinare il maggior numero di persone possibili a questo affascinante sport individuale. Era stata finalmente  attivata una Scuola Tennis FIT, si partecipava ai campionati a squadre invernali e primaverili, si attivavano iniziative nelle scuole che hanno dato i primi frutti. Frequentano i corsi di tennis una ventina di bambine e bambini e numerosi adulti. Non è poco in un paese dove ci sono tante associazioni sportive e, purtroppo, poche nascite. 

Vista la presenza di due campi con la medesima superficie (condizione indispensabile), nel 2018  e 2019, per la prima volta nella storia del Tennis Club, si sono svolti due Tornei Open,  per giocatori  FIT agonisti. È stata una prova affrontata con nuovo entusiasmo con la speranza che possa portare  frutti positivi in futuro, senza dimenticare che il fine ultimo di tutti gli sport è quello formativo ed educativo, orientato alla crescita della persona e al  rispetto delle regole, ad una sana competizione, alla condivisione e  socializzazione. Insomma lo sviluppo, il più armonicamente possibile, dell’uomo in tutte le sue dimensioni, da quella fisica e corporea a quella emotiva ed affettiva.